I COMITATI EUGUBINI UNITI CONTRO L’INCENERIMENTO DEL CSS

I COMITATI EUGUBINI UNITI CONTRO L’INCENERIMENTO DEL CSS

In data 25 maggio 2020 le due cementerie di Gubbio hanno richiesto alla Regione dell’Umbria l’autorizzazione ad utilizzare nel processo produttivo il CSS, assurto da rifiuto a combustibile nel 2013 attraverso il decreto Clini così come, nel 2002, il pet-coke da rifiuto tossico nocivo fu trasformato in combustibile da un decreto del ministro Matteoli.

Le cementerie, insieme ad altri impianti industriali, hanno fatto e stanno facendo largo uso del pet- coke, carbone-scarto del petrolio, perché combustibile molto meno costoso di altri ancorché di forte impatto ambientale.
Tutto questo anche nella Conca Eugubina.

Oggi, nel 2020, si vorrebbe affiancare al pet-coke il CSS: due ex rifiuti diventati combustibili attraverso decreti governativi non certo sensibili al problema delle emissioni, le quali invece dipendono strettamente dalla qualità dei combustibili utilizzati.
Se la strada che si vuole intraprendere dovesse andare nella direzione per noi sbagliata, a farne le spese non sarebbero soltanto i sistemi di raccolta differenziata, il riciclaggio e l’economia circolare, ma la salute pubblica e l’ambiente.

L’amministrazione comunale di Gubbio anche recentemente ha riaffermato la contrarietà politico- culturale ad ogni ipotesi di incenerimento del CSS nelle cementerie di Gubbio.
Non a caso si tenterebbe di fare a meno del parere del Comune attraverso una procedura semplificata di revisione non sostanziale dell’AIA (Autorizzazione Integrata Ambientale) da parte della Regione.

Addirittura, se la Regione autorizzasse la procedura semplificata, non sarebbe possibile per nessun ente, comitato o semplice cittadino presentare osservazioni e non sarebbe nemmeno indetta una Conferenza di Servizi, nella quale le varie tesi potrebbero confrontarsi.
Tutto questo preoccupa i cittadini e i comitati, che tuttavia ricordano a tutti che, sotto la forte spinta della popolazione, altre grandi battaglie sono state fatte e anche vinte, a tutela della salute e dell’ambiente e per impedire che il nostro territorio potesse diventare il luogo in cui incenerire i rifiuti provenienti da diverse regioni italiane e non solo.

Ciò premesso, i comitati invitano la popolazione a sostenere le battaglie presenti e future che saranno portate avanti nell’interesse di tutti, a tutela di coloro che ci credono e anche di coloro che per vari motivi non ritengono questa una priorità.