Chi Siamo

C’è un detto cinese che recita:“quand’è il momento migliore per piantare un albero? La risposta:“Vent’anni fa”. Dovevamo aver iniziato questo impegno a favore dell’ambiente 20 anni fa. Ma, meglio tardi che mai. Il detto poi continua: “Il prossimo momento migliore è adesso”

Questo sito raccoglie le informazioni  provenienti da ciascuno dei comitati partecipanti, per coordinare le loro iniziative. Inoltre, il sito raccoglie e rende disponibili informazioni sulle vertenze giuridiche, sulla evoluzione della normativa nazionale e internazionale, e sulla documentazione tecnica e scientifica.

Nostro intento e’ DOCUMENTARE, DIVULGARE e contribuire a FERMARE il danno provocato alla salute e all’ambiente dai cementifici, in particolare da quelli che bruciano rifiuti.

Sappiamo che il percorso è lungo: alcuni comitati esistono da dieci o vent’anni, e resisteranno ancora  per il tempo necessario.  Anche la Convenzione per il Cambiamento Climatico dell’ ONU esiste dal 1995, e i passi avanti sono stati lenti e faticosi. Tuttavia, ONU e Comitati sanno che allentare la presa significherebbe  tornare indietro. Fortunatamente la consapevolezza su clima cresce col succedersi delle generazioni.

DOCUMENTARE

Documentare il danno che i cementifici causano significa raccogliere dati relativi ad ambiente e salute, confrontarli e analizzarli. Il sito raccoglie informazioni scientifiche sulle emissioni potenzialmente dannose  per la natura e per la salute, e le rende disponibili per confronti e valutazioni aggregate e cumulative. Dati sull’ ambiente sono perlopiù raccolti nelle aree contigue al cementificio. Anche i dati sanitari provengono da aree direttamente esposte: ad esempio da registri sulla diffusione di tumori, statistiche sulle malattie polmonari e vascolari,  o sulla sindrome di Dawn.

Le analisi ambientali sono spesso effettuate da enti di ricerca e dipartimenti universitari separati tra loro.  Anche i dati forniti dalle autorità di controllo (ARPA) sono quasi sempre disaggregati tra singole sostanze, e le rilevazioni limitate nel tempo, oppure resi pubblici con ritardo, o solo parzialmente.  In tal modo, si sottovaluta la reale misura del danno.

 

DIVULGARE

Il sito raccoglie e raffronta statistiche da luoghi diversi, pubblica pareri e interpretazioni,  mantiene una rassegna stampa sui temi dei cementifici e della combustione di rifiuti, e organizza convegni e sessioni di confronto e analisi.  Il sito accetta contributi esterni e ne promuove la pubblicazione.

Non è mai facile dimostrare oltre ogni dubbio che il danno agli umani  è la diretta conseguenza di un cementificio o un inceneritore.  Per questo, l’ Unione Europea ha adottato il principio di precauzione: se una sostanza può essere dannosa, occorre impedirne la diffusione. Analogamente, le organizzazioni volontarie di medici adottano la regola per cui il rischio di un falso positivo è preferibile al rischio di un falso negativo. Nel nostro caso, dicono i medici, è preferibile attribuire erroneamente la causa di una patologia diffusa alle emissioni di un cementificio,  piuttosto che escludere erroneamente tale possibilità.

Il valore aggiunto di questo sito web è il confronto delle informazioni provenienti da più comitati: Individuare anomalie statistiche simili, ricorrenti in più aree affette dai cementifici, rafforza l’ ipotesi che tali anomalie siano dovute ai cementifici  e non ad altre cause.

Inoltre, questo sito web consente l’ aggregazione di dati e il confronto di informazioni di diversa natura e origine. Ad esempio, per conoscere il reale impatto di un contaminante sull’ ambiente , è necessario misurarne il deposito cumulativo nel tempo, l’effetto della emissione aggregata da più fonti,  e la nocività combinata di più sostanze.

FERMARE

La lotta dei comitati rientra in una battaglia più grande. Nell’era post-globalizzata,  il vecchio mondo dei combustibili fossili, la privatizzazione dei beni comuni, e la crescente produzione di rifiuti , si scontrano con istituzioni e cittadini che promuovono politiche di diffusione delle energie rinnovabili, della riduzione dei rifiuti, e della gestione democratica dei beni comuni, a partire dal clima.

Crediamo che la crescita della consapevolezza collettiva sia lo strumento principale per ridurre le emissioni di gas serra e fermare le emissioni tossiche per le persone e l’ ambiente.

Occorre persuadere gli scettici sulla portata del cambiamento in atto, promuovere soluzioni concrete efficaci, costruire maggioranze trasversali alla società.  Siamo convinti che la consapevolezza debba partire dai luoghi  fisici dove i problemi sono più evidenti e drammatici, e diffondersi  nella bioregione circostante, fino a toccare il perimetro delle regioni confinanti.  Abbiamo fiducia nel principio di rappresentanza democratica. Tuttavia,  non siamo disposti a firmare una delega in bianco ai rappresentanti eletti.

 

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