UN TAVOLO DI LAVORO CON LA SEN. PAVANELLI

UN TAVOLO DI LAVORO CON LA SEN. PAVANELLI

Ieri pomeriggio presso la Biblioteca Comunale Sperelliana di Gubbio si è svolto un tavolo di lavoro per parlare della questione relativa all’utilizzo del CSS combustible nelle due cementerie eugubine. All’incontro, organizzato dai numerosi Comitati locali, ha partecipato la Senatrice della Repubblica Emma Pavanelli, che nei giorni scorsi aveva riportato in Parlamento l’annosa questione dei rifiuti nella nostra Regione con un riferimento esplicito alla vicenda di Gubbio, anche in seguito alla relazione della Commissione Parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti in Umbria. Proprio per le parole espresse dalla Senatrice e per i temi toccati, che sono gli stessi su cui si stanno battendo i Comitati e i cittadini sul territorio, si è deciso di invitare Emma Pavanelli a Gubbio e di comunicarle non solo la grande preoccupazione che a Gubbio ha la maggior parte dei cittadini, ma anche la storia del territorio eugubino, già storicamente colpito a livello ambientale e sanitario per la presenza di aziende che in passato hanno lavorato amianto, per le emissioni di diossine legate ad un’impresa che inceneriva rifiuti ospedalieri e pericolosi, per l’incenerimento di pneumatici che negli anni passati avveniva in una delle cementerie e per l’uso del pet-coke, ex rifiuto tossico- nocivo che alimenta da quasi venti anni proprio i forni dei cementifici. A tutto questo si aggiunge oggi la richiesta delle aziende eugubine del cemento di bruciare rifiuti nei loro forni, rifiuti fatti divenire, con un artifizio linguistico, combustibili con il decreto Clini nel 2012.

La Sen. Pavanelli ha ascoltato i Comitati e si è detta disponibile a portare avanti le istanze presentate nelle sedi parlamentari per risolvere un problema che coinvolge non solo Gubbio, ma anche tutta la Regione Umbria e il territorio nazionale.

La legislazione italiana al momento non ha recepito pienamente le direttive europee che Stato e Regioni dovrebbero far proprie. Secondo la direttiva UE 2018/851 che modifica la direttiva 2008/98/CE sui rifiuti, gli Stati membri dovrebbero avvalersi di misure volte a incentivare l’applicazione della gerarchia dei rifiuti, che prevede tra l’altro l’introduzione di tasse sul conferimento in discarica e sull’incenerimento, oltre a tasse sui rifiuti proporzionali alle quantità prodotte, aggiungendo che gli ex-rifiuti divenuti combustibili (come il CSS) non sono computati ai fini del conseguimento degli obiettivi di riciclaggio. In questo frangente la possibilità di chiudere il ciclo dei rifiuti umbro ricorrendo all’incenerimento appare una pratica vetusta, lontana dalle logiche dell’economia circolare che l’Europa fa proprie e pure in netto contrasto con il principio di precauzione che tutela la salute dei cittadini e dell’ambiente.

Sull’argomento è intervenuto anche il Consigliere regionale Thomas De Luca, che ha spiegato lo stato dei fatti in Regione relativo alla questione CSS nelle cementerie di Gubbio.

L’idea sviluppista di un’economia lineare che non tutela salute, territorio, innovazione economica e turismo è quanto i Comitati intendono contrastare. La più grande preoccupazione per gli eugubini è rappresentata dai danni alla salute e alle matrici ambientali che tale scelta enfatizzerebbe, tenendo conto che questa città vede già la presenza di due aziende insalubri di prima classe da anni presenti sul territorio ed ubicate vicino al centro abitato, a pochi km in linea d’aria l’una dall’altra. Le preoccupazioni sono inoltre legate alle implicazioni economiche nefaste che avrebbe questo progetto di sviluppo in un territorio già duramente colpito da disoccupazione e stagnazione economica che rischia, qualora si iniziasse ad incenerire CSS nelle cementerie, di essere ricordato non come la più bella città medioevale dell’Umbria, ma come la sede in cui si chiude il ciclo dei rifiuti della Regione e non solo.

Riteniamo che questa città e i suoi abitanti meritino tutele per la loro salute, per l’ambiente, lo sviluppo e i beni comuni che condividono. Queste sono le istanze presentate alla Sen. Pavanelli, che sposa appieno le ragioni dei cittadini di Gubbio e dei Comitati e afferma che si impegnerà a lavorare in Parlamento in tal senso.