L’INGANNO DELLA REGIONE UMBRA
Il 25 marzo 2021 La Regione Umbria ha spedito l’invito ad una audizione per il 29 marzo (cioe’ da venerdi’ a lunedi) per presentare commenti a una proposta di legge regionale avanzata dai consiglieri DANIELE CARISSIMI (Lega) e FRANCESCA PEPPUCCI (Lega) La proposta di legge propone l’eliminazione della valutazione di impatto ambientale dalle procedure di abilitazione. La proposta recita testualmente (Art. 3,2) http://atti.crumbria.it/pdf/2020/N242650.PDF
“Al fine di garantire ai sensi dell’ art 5 DDL 25/11/2006 n. 22 (…) livelli ulteriori di accelerazione e semplificazione dell’ attività amministrativa nei procedimenti regolati ai sensi delle leggi regionali (…) la previsione di cui al comma 1 del presente articolo comporta , in caso di valutazione di opere assoggettate a valutazione di impatto ambientale di competenza non statale, la disapplicazione delle correlate procedure previste (…) al fine del rilascio dei corrispondenti titoli abilitativi
CLINI CONDANNATO A SEI ANNI PER CORRUZIONE
L’ex ministro dell’ambiente CLINI, responsabile del decreto che miracolosamente converte i rifiuti in combustibile rinnovabile, è stato condannato a 6 anni per corruzione. Cfr. articolo del 26 marzo 2021 dal FATTO QUOTIDIANO: https://www.ilfattoquotidiano.it/2021/03/26/corruzione-lex-ministro- dellambiente-corrado- clini-condannato-a-sei-anni-la-procura-ne-aveva-chiesti-4-e-mezzo/6146631/
LA MAFIA DIETRO I RIFIUTI
La manifestazione contro l’impianto di conversione del CSS del 20 Marzo US e’ stata un successo Qui c’è un ottimo filmato di 3′ , riproducibile in quanto libero da copyright https://we.tl/t-dwgAJBjJvH
Alla manifestazione hanno parlato il sindaco di Gubbio Filippo Mario Stirati e la Senatrice Emma Pavanelli che ha depositato la mozione per abrogare il decreto Clini.
L’Antimafia è coinvolta da tempo in indagini relative a rifiuti illeciti nel territorio eugubino: https://gualdonews.it/2020/12/05/rifiuti-illeciti-sepolti-in-una-cava-di-gualdo-tadino-indaga- lantimafia- di-ancona/
LE RAGIONI DELLA CAUTELA
Ecco due brevi stralci delle relazione dell’ingegner Luciano Blois che dimostrano l’obbligo legale di avviare una procedura valutativa in merito alla proposta di CSS nel cementificio Colacem di Gubbio Per il volume di rifiuti attualmente smaltiti l’impianto è ascrivibile all’Allegato III – Parte II D.Lgs.152/2006 e s.m.i., lettera n) Impianti di smaltimento e recupero di rifiuti non pericolosi, con capacità superiore a 100 t/giorno, mediante operazioni di incenerimento o di trattamento di cui all’Allegato B, lettere D9, D10 e D11, e dall’allegato C, lettere R1, della parte quarta del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, fra i progetti che devono essere sottoposti a valutazione di Impatto Ambientale.
Per quanto concerne il consumo energetico il cementificio COLACEM deve essere sottoposto a valutazione di impatto sanitario di competenza Statale, non regionale: La potenza termica consumata dall’utilizzo del combustibile sulle due linee del cemento grigio e bianco ammonta a 2.063.422 GJ/anno corrispondenti a 573.172,8 Megawattora [MWh]. Quindi sotto questo profilo l’impianto andrebbe ascritto nell’Allegato II – Parte II DLgs.152/2006 e smi, punto 2) Installazioni relative a: – centrali termiche ed altri impianti di combustione con potenza termica di almeno 300 MW;, fra i progetti che devono essere sottoposti a valutazione di Impatto ambientale di competenza Statale ed in quanto tali da sottoporre preventivamente a V.I.S. (Valutazione di Impatto Sanitario) ai sensi della Legge n. 221 del 2015. (da: integrazione alla relazione dell’ ing. Lucano Blois)
La proposta regionale di esenzione della valutazione non e’ applicabile nel caso del cementificio COLACEM, perche’ le sue dimensioni ne fanno oggetto di valutazione Statale, non Regionale.
Il dottor Carlo Romagnoli, presidente di ISDE Umbria (Associazione Internazionale Medici per l’ Ambiente) conclude cosi’ la sua relazione sui rischi anitari poti dai cemenbtifici e ancor piu’ da CSS:
La richiesta di utilizzare il CSS combustibile, avanzata sia da Colacem S.p.A che da Aldo Barbetti S.p.A. al fine di ridurre le emissioni di CO2 comporta:
– riduzioni nelle emissioni di anidride carbonica piuttosto modeste di per se’ e ancora piu modeste quando confrontate con quelle ottenibili intervenendo su efficientamento energetico e sequestro di carbonio, due alternative capaci di produrre riduzioni ben maggiori della CO2 emessa;
– aumenti nelle emissioni di metalli pesanti (tra cui arsenico, mercurio, cromo e nickel), di composti organo-clorurati, di ossidi di azoto e di traffico con mezzi pesanti, con ulteriori potenziali impatti negativi sulla salute degli esposti involontari che vivono e lavorano negli areali di ricaduta delle emissioni dagli impianti.
La somma dei rischi che incombono sugli esposti involontari per effetto delle evidenze tossicologiche e di quelle di epidemiologia inferenziale depone di per se’ per la necessita’ di sviluppare un appropriato programma di caratterizzazione ambientale, prevenzione primaria territoriale, ristrutturazione e rilocalizzazione sia degli impianti di cui trattasi che di servizi per infanzia e scolastici, indipendentemente da ulteriori considerazioni.