Intervista al Sindaco di Gubbio Filippo Stirati
a cura di Annarita Guarducci
Stare sugli scudi è, deve essere, la quotidianità di un sindaco. Per il sindaco di Gubbio, Filippo Mario Stirati professore di lettere, da quando è stato rieletto per il secondo mandato, a giugno 2019, non solo è così, ma addirittura si trova preso tra due fuochi rappresentati da un bel pezzo della economia eugubina, come i due cementieri Barbetti e Colaiacovo, e dalla amministrazione regionale. Il tema è quello della recente richiesta dei due cementifici di usare come combustibile il Css (Combustibile solido secondario) costituito da rifiuti indifferenziati.
Quale prezzo ha dovuto pagare la coalizione di governo per aver mantenuto fede al pro- gramma elettorale che nello specifico tema dei rifiuti diceva: “No all’incenerimento dei rifiuti nei cementifici o allo smaltimento tramite qualsiasi altra forma di combustione con azioni di livello comunale e sovracomunale… risulterebbero incompatibili con una visione strategica di lungo termine per fare del turismo e della valorizzazione delle proprie bellezze… il vero punto di forza ecc.” Il tema è delicato e divisivo, è evidente che i cementifici rappresentano la storia imprenditoria- le economica, occupazionale della città e quindi è, con il massimo rispetto per gli imprenditori e per gli eugubini che ci lavorano, che ho risposto alla lettera della Colacem (che ribadiva il concetto della “questione oggettivamente tecnica” per la scelta del CSS come combustibile n.d.r.). Tuttavia, da 7/8 anni, dalla mia prima candidatura a sindaco nel 2014, il mio programma ha avuto come punto cardine, non accarezzato o sfiorato, proprio l’obiettivo di chiudere il ciclo dei rifiuti in modo più sostenibile dell’incenerimento e delle discariche, quindi chi si è candidato con me sapeva che si sarebbe potuti arrivare ad un momento decisivo. E così è stato fin dalla mozione del Consiglio Comunale del giugno 2020, firmata quasi all’unanimità, con la quale si mette per iscritto l’impegno verso la città a pretendere di essere coinvolti nelle fasi decisionali regionali. I movimenti verificatisi nei gruppi consiliari sono dovuti ad altri temi e comunque non ci sarebbe niente di strano che sulla questione CSS esistessero sensibilità diverse nella maggioranza.
Ci sono stati incontri/approcci di qualche tipo con i rappresentanti della regione?
C’è stato un unico incontro ufficiale con la presidente Tesei e il vice Morroni quando le due aziende hanno comunicato che avrebbero presentato la domanda. E’ stato concordato un percorso di trasparenza e condivisione, perciò si determinerebbe una rottura gravissima se la Regione non convocasse una conferenza di servizi per la valutazione d’impatto ambientale e gli altri passaggi decisionali previsti dalla legge. Quanto a noi ci siamo attrezzati per presentare le osservazioni alle richieste delle cementerie affidandoci ad un importante studio legale di livello nazionale.
Il ruolo di Auri può essere quello di controparte ora che la Regione sta predisponendo il nuovo piano di gestione dei rifiuti soprattutto dopo aver capito che si vuole produrre e bruciare CSS. Il che andrebbe in conflitto con la riduzione dei rifiuti, il ciclo virtuoso della raccolta differenziata spinta, il ricupero di materia seconda, insomma con l’economia circolare raccomandata dalle direttive europee
In generale i sindaci su ambiente e sanità sono la massima autorità, ma questa titolarità va implementata, dobbiamo avere il supporto tecnico dei dati che Auri deve mettere a disposizione per sostenere le decisioni politiche anche dal punto di vista scientifico. Per quanto riguarda la proposta di gestione sostenibile dei rifiuti molti sindaci sono già convinti della sua bontà. Sui temi di riferimento deve svolgere un ruolo significativo al di là delle distinzioni politiche perchè quando si tratta di salute pubblica e servizi fondamentali non esiste colore politico, (ma esistono invece esigenze trasversali che fanno la differenza tra una buona e una cattiva amministrazione, ndr).
Non poteva mancare la domanda sulla gestione dei rifiuti a Gubbio, che entra nel discorso a pieno titolo anche se la delega riguarda nello specifico l’assessore all’ambiente, almeno per quanto attiene alle strategie generali. Nelle prossime settimane, dopo avere esteso la Raccolta differenziata nella zone di espansione e in tutte le frazioni la porteremo anche nelle realtà più periferiche (Burano, Scritto, Belvedere, Camporeggiano…), quando siamo arrivati la Rd c’era solo nel centro storico, l’obiettivo realistico è quello del 70% con possibile miglioramento al 75% (i dati ufficiali disponibili dicono 59,4% e sono di Arpa Umbria del 2019, sulla pagina del gestore, Gesenu, si dichiara il 66,05% raggiunto attualmente n.d.r.). Inoltre si auspica che diventi operativo prima possibile il gestore unico, dopo il lungo contenzioso durato sei anni, scaturito dal bando per l’assegnazione della gestione rifiuti dell’alto Tevere che va da Gualdo Tadino a San Giustino.
Il tema dell’Ecodistretto che come sindaco ha accolto subito credendo alla potenzialità di una gestione condivisa e partecipata del territorio guidata dai dati scientifici sullo stato delle matrici ambientali.
Un percorso, quello dell’ecodistretto, già avviato che ci è sembrato lo strumento adatto per condividere la gestione del territorio con i cittadini basandoci sulla fotografia dello stato attuale che emergerà dai dati e dalle analisi delle matrici ambientali aria, acqua, e suolo. Fotografia che il comune di Gubbio ha chiesto di fare anche all’università La Sapienza e al Cnr per mettere a disposizioni ulteriori studi rispetto a quelli che faranno i soggetti locali deputati come Arpa. Inoltre confidiamo di coinvolgere nel progetto di ecodistretto anche i comuni limitrofi del Parco di Monte Cucco (Costacciaro, Scheggia e Pascelupo, Sigillo e Fossato di Vico). Il pro- cesso dell’ecodistretto potrebbe risultare utile ed efficace anche come strumento di gestione urbanistica del territorio vista la crisi dei piani regolatori. La potenzialità dell’ecodistretto è tale che abbiamo avanzato alla Regione la richiesta di introdurlo tra i progetti da finanziare con il Recovery Plan umbro (da una ricerca veloce il termine non compare nel plico confezionato dalla regione, n.d.r.).
Chissà se la posizione attuale del sindaco, poco invidiabile in questa faccenda, avrà fatto tornare alla mente del professore di lettere Don Abbondio “come un vaso di terracotta, costretto a viaggiare in compagnia di molti vasi di ferro”. Tutta- via il suo ribattere colpo su colpo alle due parti in causa ha contribuito, opposto a quel “coraggioso ancor meno”, a fargli guadagnare la solidarietà dei molti comitati nati, o rinati, intorno alla questione rifiuti e in particolare al CSS. C’è da augurarsi, ed augurargli, di trovare energie per non arretrare di fronte all’urto economico perché ancora la consiliatura è al secondo anno.