GUBBIO DIVENTERÀ LA NUOVA TERRA DEI FUMI E DEI FUOCHI?

Volantino per la Manifestazione del 6 Gennaio 2022. Gubbio, parco Teatro Romano.

Il 29 dicembre 2021 la regione Umbria ha autorizzato i due cementifici presenti in città a bruciare 100.000 tonnellate di CSS combustibile, derivato da rifiuti.

Questo trasforma l’Umbria, al di là della retorica del cuore verde, nel punto di caduta del ciclo dei rifiuti del centro Italia e non solo (con aumento del traffico pesante, altro che riduzione del CO2!).

Nonostante l’opposizione dell’Amministrazione comunale, nonostante l’opposizione della Provincia di Perugia, nonostante il giudizio della USL UMBRIA 1 che imponeva una Valutazione d’Impatto Ambientale (VIA) per evitare rischi per la salute, nonostante l’opposizione e la protesta di gruppi di cittadini attivi nella difesa dell’ambiente.

Nonostante la quantità di dati nazionali e internazionali sugli effetti pericolosi per la salute dell’attività delle cementerie, in particolare quando si trasformano in inceneritori ed in prossimità dei centri abitati e di aree densamente popolate.

Nonostante Gubbio da 60 anni subisca gli effetti di due industrie insalubri di prima classe, che mai sono state sottoposte a Valutazione d’Impatto Ambientale, obbligatoria per legge.

La Regione ha concesso l’autorizzazione in base al decreto semplificazioni scegliendo di ritenere che, trasformare di fatto i cementifici in inceneritori, non fosse una modifica sostanziale. Lo stesso decreto semplificazioni però, all’ art. 35bis, dà la possibilità di attivare un iter autorizzatorio che prevede anche la Valutazione d’Impatto Ambientale.

Non si tratta quindi di scelte puramente tecniche e di atti dovuti, non si tratta di salvare posti di lavoro che si garantirebbero con la vera innovazione e la diversificazione.  Si tratta solo di Business!

Significa solo fare scempio della speranza di futuro di questo territorio, calpestando il diritto alla salute, a vivere in un ambiente sano, affossando ogni prospettiva di sviluppo economico durevole e innovativo.

Verranno bruciate 100.000 tonnellate di CSS-C derivato da rifiuti che conterranno oltre 50 tipi di sostanze tra cui plastiche, pneumatici, scarti animali, vernici… che determineranno la produzione di diossine, furani, PCB, NOx, micropolveri, metalli pesanti che sono cancerogeni certi.

MA, “TRANQUILLI” ci dicono… verranno applicate forme di controllo delle emissioni gassose direttamente gestite e validate dai cementieri: il controllato è anche il controllore.

Il CSS-C che attualmente viene prodotto in minima parte in Italia (chiediamoci da chi, chiediamoci dove), verrà controllato con un esame visivo, basterà che chi lo trasporta sia nell’elenco dei fornitori, verrà analizzato due volte l’anno dagli stessi cementieri che sceglieranno campioni e laboratori.

Saranno sempre i cementieri a controllare il sistema di monitoraggio delle emissioni in continuo. In base all’accordo tra ARPA e cementifici, i cittadini non potranno accedere a questi dati in tempo reale e non sapranno mai che cosa esce da quei camini. Anche se il CSS non risultasse conforme, l’Autorizzazione Integrata Ambientale concessa alle due industrie non verrebbe né rivista né bloccata.

Non rischieremo forse di avere ingerenze illecite legate al traffico dei rifiuti nel territorio eugubino? 

L’unico problema che viene evidenziato, pensate un po’, è il danno da incrostazioni che il CSS determinerà nel forno e nel precalcinatore!

Cosa invece determinerà nei nostri polmoni? Nei nostri vasi sanguigni? Nei nostri tessuti? Nel nostro DNA?

Prendiamo posizione contro un progetto dannoso per la salute e l’ambiente, contrario agli interessi di Gubbio e degli Eugubini tutti, piccoli e grandi, contrario alle vocazioni e  alle opportunità di questa terra.

Non ci sarà un ritorno, non ci sarà un secondo tempo. I danni che  verranno prodotti saranno insanabili e saranno per sempre!