articolo di SAm Spade pubblicato su Micropolis, mensile Umbro di politica, economia e cultura
Gennaio 2022
Dunque, dopo l’Epifania e la manifestazione che non ha visto l’appoggio e la partecipazione sperata, ma come raccontavamo ha subito con ogni probabilità il boicottaggio, attuato dapprima con la mancata concessione delle modalità stabilite adducendo una scusa banale, quasi incredibile, ma purtroppo questa è la legge. Poi probabilmente anche la giornata con temperature non proprio caraibiche ed anche la dislocazione abbastanza fuori dalle zone nevralgiche. Peccato, peccato soprattutto per gli eugubini che sicuramente tra pressioni ed anche a una certa normale apatia, hanno perso l’occasione per esprimere il dissenso a quanto accordato dalla Regione, con il paravento del decreto semplificazione. Ora, non crediamo di sbagliare affermando che quando tutto il processo sarà attivato, si sentiranno mugugni e lamentele da parte di una buona fetta della cittadinanza, quella stessa che però in momenti difficili per i comitati, in cui c’era la necessità di avere sostegno e sostanza, ha volto lo sguardo da altra parte aprendo di fatto le porte alle 100.000 tonnellate di Css che perverranno nelle due cementerie.
Di fatto, questo lavarsene le mani ha spostato di molto gli equilibri in favore degli industriali che hanno potuto mostrare la loro forza, rispetto a quelli che faticosamente si battono da anni e chiamati ambientalisti, come se questa attenzione all’ambiente fosse un qualcosa fuori dalle logiche del mondo. Nella realtà questi comitati sono composti da cittadini che hanno attività tra le più disparate, che affrontano giornalmente i problemi che tutti affrontiamo e che mettono una buona parte del loro tempo e delle loro energie per tentare di creare per loro stessi, ma anche per gli altri, un mondo che sia più vivibile. Insomma quella parte di cittadini che si è dimostrata indifferente sarà responsabile del futuro della città. Gramsci scriveva che odiava gli indifferenti, ebbene questa situazione rende ancor più leggibile questa affermazione. Ma veniamo ad oggi, ormai la befana è passata lasciando nelle calze appese ai camini una bella razione di Css, ed agli industriali oltre che profitti, anche la sensazione che possono “dominare” questa città a proprio piacimento e soprattutto ad uso e consumo.
Dicevamo l’attualità. L’attualità ha registrato una iniziativa pensata da Cgil che ha però delegato la gestione ad una associazione, Nuove Rigenerazioni, associazione tematica promossa dalla Fillea (il sindacato dei lavoratori del ciclo delle costruzioni) e dallo Spi (i pensionati) con l’obiettivo di “contribuire a far crescere una cultura della sostenibilità”. Sabato 15 gennaio è andata in scena una giornata di incontro dibattito, anche se vedendo poi i partecipanti poteva sembrare più una rappresentazione d’orchestra che ha prodotto molto al loro dire, anche se proprio perché la abbiamo vista come orchestra ha prodotto la stessa musica che è stata cantata e suonata senza contraddittorio. Unica voce fuori dal coro, è stata e per fortuna anche una voce calma e pacata come nel suo stile, quella del sindaco che ha comunque affermato la propria posizione netta e dissonante rispetto all’orchestra. Insomma, prima del suo intervento avevamo qualche dubbio, che il sindaco Stirati si limitasse a esprimere un saluto ai presenti come padrone di casa e primo cittadino. Invece con garbo, ma anche come detto con fermezza ha riaffermato che la sua posizione è sostanzialmente opposta all’utilizzo del Css, forte anche del consenso ricevuto che è stato si politico e personale, ma anche per la realizzazione del suo programma dove era scritto a chiare lettere quale fosse l’impostazione sulla materia. Ha anche ribadito e puntualizzato che il consiglio comunale si è espresso nel giugno del 2020 a larghissima maggioranza per evitare di alimentare i forni delle cementerie con Css. Insomma fermezza anche inattesa visto che Stirati è sempre stato un morbido. Tra l’altro si è tolto anche qualche sassolino dalla scarpa ricordando che la manifestazione del 2 novembre in piazza 40 martiri dove con alcuni cartelli ed anche dichiarazioni stampa veniva chiamato in causa, sarebbe forse stata più opportuno realizzarla in altra sede, più precisamente presso il palazzo della Regione.
Poi, però dopo l’intervento del sindaco la giornata è proseguita secondo lo spartito, certo non c’era da attendersi altro dal momento che non erano presenti soggetti che potessero alimentare un contraddittorio. Sia sindaco che organizzatori hanno rimarcato l’assenza di amministratori e tecnici regionali che probabilmente avrebbero però provveduto a buttare legna sul fuoco. Le assenze invece che avrebbero di certo alimentato il dibattito come per esempio una delegazione dei comitati o anche responsabili USL, che come ben sappiamo è stato l’ente che aveva sollevato dubbi e perplessità e rimandato alla VIA le richieste delle cementerie. Questa in particolare è stata una assenza importante, in quanto se esiste questo dibattito salute/lavoro, nella sala del comune era presente solo la parte lavoro. Insomma la salute riempe le bocche, ma poi nella sostanza conta il profitto. Insomma da quanto espresso da chi si è via via succeduto al microfono sembra che tutto va bene. I rappresentanti delle due cementerie anche solo dalle espressioni del viso lasciavano trapelare una certa soddisfazione ed anche i vari rappresentanti sindacali si sono espressi in toni entusiastici. Insomma una sinfonia a tutto violino.
Chiaramente questa iniziativa ha avuto anche la grancassa mediatica e Trg, che ricordiamolo è di proprietà della famiglia Colaiacovo, ha raccontato enfatizzando solo le parole pronunciate dal Sindaco Stirati in coda al suo intervento che richiamavano ad una specie di pacificazione dei toni. Il richiamo era indirizzato soprattutto ai comitati a non dipingere Gubbio come una città avvelenata. Certo, il ruolo istituzionale che ricopre deve essere anche quello di pacificatore, ma la solerte giornalista, che ha realizzato il servizio, ha praticamente saltato a piè pari tutta la prima parte dell’intervento del sindaco. Insomma più che un servizio giornalistico uno spot pubblicitario con il fine probabilmente di dichiarare la resa del sindaco o comunque l’essersi anche lui allineato ai voleri dei potenti. Proprio mentre stiamo scrivendo abbiamo appreso di una visita alla cementeria Colacem di Ghigiano di una delegazione composta dal presidente di Federbeton (la Federazione degli industriali del settore), l’ingegner Roberto Callieri, e i deputati del Movimento 5 Stelle con la senatrice Emma Pavanelli, membro della Commissione Ambiente del Senato e il senatore Agostino Santillo, Coordinatore del Comitato per le infrastrutture e la mobilità sostenibile dei Pentastellati. Insomma non ci sarebbe nulla da ridire poiché rientra nelle competenze dei senatori acquisire informazioni, se non che la notizia non è trapelata da fonti istituzionali o degli stessi senatori, ma dall’emittente Trg, quasi come ad appendere altri trofei in salotto. Appunto il silenzio dei due rappresentanti istituzionali lascia qualche dubbio, anche perché la senatrice Pavanelli ha partecipato ad alcune manifestazioni dei comitati ponendosi come paladina della causa. Che abbia cambiato, dopo le dichiarazioni del consigliere comunale 5 Stelle, Rughi, anche lei bandiera? Certo, da quando è iniziata questa contesa si sono verificate defezioni, dimissioni e cambi di campo da parte di molti dei protagonisti della politica, ma poi tutto sommato non è una novità considerando nel tempo i cosiddetti salti della quaglia e la proliferazione di gruppi misti a tutti i livelli. Insomma alla luce di questi avvenimenti i comitati si trovano in una posizione non facile, ma, conoscendo la passione che li anima, non sarà facile che depongano le armi (in senso metaforico chiaramente), ma di certo il Golia che stanno affrontando sembra crescere a vista d’occhio.