Cementeria di Monselice
I Comitati scrivono al presidente della Provincia di Padova Sergio Giordani
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non si autorizzi alcun ampliamento al ciclo produttivo e non si permetta il co-inceneririmento di rifiuti.
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si valorizzi il turismo, le terme ed il Parco Regionale dei Colli Euganei programmando la riconversione dell’impianto industriale e salvaguardando l’occupazione.
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la provincia sia artefice di un nuovo corso, ascolti le istanze del territorio difendendo gli interessi di chi ha investito nel futuro del parco e nella economia sostenibile.
I comitati accolgono con piacere la recente nomina di Sergio Giordani a nuovo Presidente della Provincia e alle sue prime dichiarazioni programmatiche.
Fare squadra con tutti i sindaci e investire sul turismo valorizzando il Parco Regionale dei Colli Euganei è la strada maestra sulla quale devono convergere tutti gli enti interessati e gli operatori del mondo turistico, termale ed agricolo che da molti anni hanno compreso come il Parco Regionale sia la chiave di uno sviluppo del territorio eco-compatibile e sostenibile.
I comitati inviano a Giordani una articolata lettera, nella quale si ricostruiscono alcuni passaggi critici relativi alla permanenza della Cementeria di Monselice all’interno del Parco, ed alla sua definizione quale “impianto incompatibile” specificata da più di venti anni nel Piano Ambientale, e purtroppo spesso ignorata.
Già nel 2013 l’impianto è stato autorizzato dalla Provincia di Padova a recuperare fino a 200.000 tonnellate all’anno di rifiuti industriali, oltre che migliaia di tonnellate di prodotti derivati dalle scorie di incenerimento di rifiuti, che contengono elevatissime quantità di componenti tossiche e cancerogene; un eventuale ampliamento dell’autorizzazione al co-incenerimento di CSS – materiale derivato da rifiuto indifferenziato, sarebbe il colpo mortale per il territorio e la sua economia.
Diversi comuni hanno già deliberato in tal senso, approvando in consiglio comunale all’unanimità una dettagliata mozione che è stata inviata al neo Presidente, tra questi, oltre al comune di Monselice, compaiono Baone, Battaglia Terme, Cervarese Santa Croce, Galzignano Terme, Lozzo Atestino, Montegrotto Terme, Rovolon, Teolo, Torreglia, Vo’ Euganeo, San Pietro Viminario, Tribano. Altri comuni del Parco si aggiungeranno prossimamente, affiancandosi alle prese di posizione ufficiali dei diversi stakeholder del territorio, tra i quali la Gestione Unica del Bacino Idrominerario dei Colli Euganei, preoccupata per la tutela dei fanghi termali estratti dal vicino laghetto di Arquà Petrarca, le associazioni di commercio, i viticoltori, gli agricoltori, gli albergatori, che hanno visto nell’ipotesi di bruciare il CSS nella Cementeria un tradimento agli ingenti investimenti sostenuti negli ultimi anni per dare alla loro attività un’impronta di tipo sostenibile e green.
Auspichiamo un nuovo corso della amministrazione provinciale, è il momento in cui tutti gli attori devono favorire le opportune azioni di programmazione per la riconversione dell’impianto (previste dall’art. 19 del Piano Ambientale del Parco Regionale dei Colli Euganei), e ciò con un congruo anticipo rispetto alla scadenza dell’attuale A.I.A. – Autorizzazione Integrata Ambientale della Cementeria, che è fissata al 2029. Solo così, infatti, sarà possibile consentire all’impresa di proporre e programmare per tempo una riconversione impiantistica dell’area salvaguardando al contempo l’occupazione.
L’approccio dimostrato dai Comitati in tutti questi anni non è ideologico, ma fortemente contestualizzato nel territorio e nella sua storia. Si chiede alle istituzioni preposte di accompagnare – in modo competente e autorevole – uno sviluppo del Parco Regionale (il cui valore, in passato, è stato gravemente sottostimato) che sia realmente sostenibile.
Già oggi, in base alla recente sentenza del Consiglio di Stato che i Comitati trasmettono alla Provincia, nessun ampliamento o modifica del ciclo produttivo che tenda ad prolungare indefinitamente il suo funzionamento deve essere necessariamente autorizzata ad industrie classificate quali “insalubri di prima classe”, come è appunto la Cementeria di Monselice.
Si chiede pertanto alla Provincia, di non approvare in futuro alcuna modifica all’A.I.A. che possa violare i contenuti e i principi contenuti nel Piano Ambientale del Parco Regionale dei Colli Euganei, senza avere preliminarmente acquisito il parere favorevole di tutti gli enti interessati, in particolare dell’Ente Parco, e la formalizzazione di specifiche convenzioni con i comuni interessati rese obbligatorie dall’art.19.
Costruiamo finalmente insieme un futuro di sviluppo sostenibile:
programmare la riconversione delle industrie incompatibili situate dentro il Parco Regionale,
sostenere le istanze dei Comuni,
del Parco Regionale e degli stakeholder,
solo in questa direzione potrà essere coerente e credibile
il nuovo corso della Provincia di Padova
auspicato dal suo neo Presidente.
Comitato Popolare “Lasciateci respirare”
“E noi?” – Comitato di cittadini