LA USL CENSURA I SUOI STESSI DIRIGENTI

Gubbio non è un feudo

Venerdì 28 aprile presso la  sala del Refettorio della Biblioteca Sperelliana di Gubbio si è tenuto un incontro dal titolo   ARIA PULITA PER I BAMBINI – ambiente – salute – cementifici, organizzato dai comitati ambientali di Gubbio.

Per i molti cittadini intervenuti, tra i quali vi erano medici, di cui pediatri, è stato un momento unico di informazione precisa, dettagliata e scientificamente comprovata sui rischi che corrono i nostri figli e nipoti a vivere in un ambiente inquinato da residui della produzione agricola, del traffico veicolare, dei riscaldamenti, ma soprattutto dalle emissioni  della produzione industriale, in particolare del cemento nel nostro territorio. Industria del Cemento che viene qualificata per legge industria insalubre di prima classe.

 


Naturalmente siamo tutti soggetti ai danni dell’ inquinamento, ma i bambini lo sono di più come ci ha spiegato la dott.ssa
Pediatra Laura Reali perché respirano una maggiore quantità di aria rispetto agli adulti e  perché molti dei loro organi come i polmoni e il cervello nella prima infanzia sono ancora in formazione.Naturalmente siamo tutti soggetti ai danni dell’inquinamento, ma i bambini lo sono di più come ci ha spiegato la dott.ssa Pediatra Laura Reali perché respirano una maggiore quantità di aria rispetto agli adulti e  perché molti dei loro organi come i polmoni e il cervello nella prima infanzia sono ancora in formazione.

Molto interessante è stato anche  l’intervento del Prof. Massimo Moretti del Dipartimento di Scienze Farmaceutiche dell’Università di Perugia che ci ha illustrato una ricerca attuata tramite un monitoraggio degli effetti dell’Inquinamento atmosferico in bambini residenti vicino a cementifici, Questo monitoraggio si sta effettuando in questo periodo, quindi il Professore si è riservato di parlarne quando saranno disponibili i risultati.

Un altro intervento molto atteso è stato quello del Dott.Giorgio Miscetti, Direttore del Dipartimento Prevenzione USL Umbria 1, Dipartimento che aveva dichiarato la necessità della Valutazione di Impatto Ambientale per le due Cementerie a seguito della loro richiesta di bruciare insieme al Pet Coke (combustibile altamente inquinante derivato dal petrolio) il CSS (combustibile ricavato dai Rifiuti) per un totale di 100.000 tonnellate/anno. Vale la pena ribadire che un repentino cambio di legge, determinato dalla pressione della lobby del cemento, che da sempre trova in Parlamento utili portavoce, ha consentito alla Regione Umbria di ritenere questa una modifica non sostanziale ( un cementificio che diventa inceneritore è normale?) consentendo ai due cementifici eugubini di sottrarsi alla Valutazione di Impatto Ambientale (alla quale non sono MAI stati sottoposti).

Fin qui nulla di nuovo. L’inedito si è verificato quando è stata annunciata la non partecipazione del Dott. Miscetti, il quale  è stato formalmente  DIFFIDATO dai vertici della USL stessa  a partecipare al convegno.

E’ stato impedito quindi al Dott. Miscetti di confrontarsi con suoi pari, medici e ricercatori, con i cittadini, di rispondere alle loro domande, di avere quindi finalmente un po’ di chiarezza, supportata dai dati in suo possesso, sulla salute nel nostro territorio e sulle modalità di verifica dello stato di salute della popolazione, a partire dai più piccoli. Del resto, Gubbio contra il primato a livello europeo di morti da cancro ai polmoni e all’apparato digerente.

Che possiamo pensare di questo intervento censorio? Tutto il male possibile, perché ci restituisce non il sospetto, ma la realtà di un territorio sotto scacco, in mano a potenti e potentati che impediscono l’esercizio dei diritti fondamentali costituzionalmente riconosciuti, quello alla salute, quello alla conoscenza, quello alla libertà di pensiero e di parola. Un sistema, il nostro, dove l’esercizio democratico è di fatto bloccato dal bisogno, da mezzi di informazione allineati con interessi padronali e da una politica troppo spesso priva di coraggio e visione, solo motore del cambiamento e della libertà.

Il fatto è gravissimo e richiede, crediamo, da parte delle autorità competenti, indagini atte a verificare se organismi tecnici e pubblici non stiano subendo pressioni e coercizioni da soggetti interni o esterni ad essi.

Temiamo che questo bavaglio nasconda una realtà dei fatti, relativa allo stato di salute della popolazione eugubina così grave da richiedere un gesto così disperato e ad oggi inedito.