Il 15 luglio scorso l’ economista Francesco Giavazzi ha dedicato il suo editoriale sul Corriere della Sera del lunedi’ alla transizione energetica e ambientale.
L’ articolo mette in luce la distanza crescente tra delibere europee e normative italiane. Suggerisce che per favorire un riavvicinamento occoreranno consenso politico e risorse finanziarie.
Quanto al consenso, il professor Giavazzi scrive : bisogna avere il coraggio di spiegare agli elettori, e questi devono esigere che glielo si spieghi, che un anno di ritardo vuol dire ritrovarsi, l’anno successivo, con più CO₂ accumulata nell’atmosfera e quindi con un problema che è diventato solo più difficile. Le imprese lo sanno bene.
Quanto alle risorse, Giavazzi confida nel debito comune europeo e nel Pnrr. Cio’ che manca, lascia intendere, non sono i capitali bensi’ gli imprenditori visionari e i corretti incentivi.
L’ articolo, eccessibile a questo link
https://www.corriere.it/editoriali/23_luglio_15/giusta-visionesu-europa-ambiente-ab4e0044-233b-11ee-b502-ec4b73fb958b.shtml
e’ notevole per tre motivi. IL PRIMO e’ che Giavazzi vi sostiene una posizione apertamente in linea con gli obiettivi europei su clima e ambiente. La seconda, e’ che il Corriere abbia publicato tale posizione in prima pagina. Il terzo motivo e’ che per quel che ha scritto Giavazzi e’ stato attaccato con livore inusitato da destra e da manca: CEO di aziende energetiche, membri del governo, e docenti universitari si sono accaniti a dimostrare l’ indmostrabile: che Giavazzi e l’ Europa hanno torto, mentre l’ Italia e il suo governo sono dalla parte giusta della storia.