ISPRA e ARPA MOLISE: “Colacem il determinante di gran lunga più significativo” per l’inquinamento della Piana di Venafro.

Venafro città ad altissimo inquinamento: in 2 settimane i
parametri sforano già 6 volte, sotto accusa il cementificio
di Roberta Morrone
16 Gennaio 2024 – 18:50

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Un inizio anno non certo beneagurante per la situazione ambientale di Venafro che – come
si può leggere dai report aggiornati quotidianamente sul sito dell’Arpa Molise – ha sforato
già per 6 giorni il valore massimo consentito di PM10, ovvero del particolato. Il valore
limite della media giornaliera è pari a 50 µg/m3, da non superare appunto per più
di 35 volte in un anno. Ma alla data del 15 gennaio la centralina Venafro2, per il
monitoraggio della qualità dell’aria, risultava avere una media di 66 µg/m3 (per
intenderci, Termoli2 ne segnala 19 oppure Campobasso3 6).
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Primonumero – 2 / 3 – 18.01.2024
E ancora, il numero di giorni in cui lo sforamento dei livelli di PM10 c’è già stato è pari
a 6. Tutte le altre centraline monitorate sono ferme a quota 0 come si evince dalla tabella
sottostante.
Un problema certo non nuovo per Venafro: proprio nei giorni scorsi si è istituito un tavolo
tecnico permanente presso la Prefettura di Isernia in cui è emersa la necessità di
intensificare i controlli sugli aspetti connessi alla circolazione stradale nonché una
maggiore incisività delle prescrizioni per le attività industriali.
E dalla relazione finale per il 2022 redatta dell’Ispra e dell’Arpa Molise oltre col
contributo dell’agenzia protezione ambientale dell’Emilia-Romagna, è emerso
inequivocabilmente un dato, peraltro sottolineato dall’inchiesta della Procura di Isernia.
“Da un punto di vista dell’impatto potenziale sulla qualità dell’aria il cementificio
Colacem di Sesto Campano rappresenta il determinante di gran lunga più
significativo” per l’inquinamento della Piana di Venafro. Decisamente meno
impattanti altre fonti di inquinamento. “Per le emissioni primarie di PM10 il cementificio
risulta responsabile del 65% del totale seguito dal riscaldamento (15%), dagli incendi
forestali (8%), dal trasporto (5%) e dalle altre fonti emissive”.
“Lo studio – si legge nella relazione – è stato mirato ad approfondire la situazione
ambientale della qualità dell’aria del Comune di Venafro sulla base dell’analisi del contesto
emissivo presente nell’area e sulla base di analisi chimiche e di apposite campagne di
monitoraggio effettuate tra il 2020 e il 2022” e “ha confermato la situazione critica che già
è nota dalle relazioni annuali dell’ARPA Molise circa gli elevati livelli di PM10 rilevati
nella Piana: nel corso degli anni non si evidenzia purtroppo una tendenza
significativa al miglioramento“.
Sicuramente i mesi di gennaio e febbraio sono particolarmente critici come
confermato anche dall’analisi di tre anni fa. Nei primi due mesi del 2022 ad esempio
gli sforamenti sono stati oltre 30, tanto che è stato prorogato con decreto del
presidente della Giunta regionale (Toma, ndr) il divieto di transito per mezzi pesanti (ad
eccezione degli autobus) in via Colonia Giulia e su Corso campano, nel centro di Venafro
dove è ubicata la centralina Arpa Venafro2 che rileva sistematici superamenti di livelli di
PM10.
Il 2024, con i suoi 6 sforamenti (in pratica 1/6 della ‘quota’ annuale) in soli 15 giorni sui
complessivi 12 mesi, non promette nulla di buono.

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