Il 5 agosto 2025  il consiglio dei ministri  ha approvato un disegno di legge contenente alcune misure di carattere ambientale, tra cui disposizioni volte a incentivare l’utilizzo del combustibile solido secondario (CSS) nei processi industriali, in particolare nei cementifici. https://www.polimerica.it/articolo.asp?id=34349

Il ministero dell’ ambiente e’ nato per difendere le industrie insalubri contro le pretese degli ambientalisti, e  i burocrati di questo governo onorano la tradizione:

Snellire le procedure, ridurre i tempi e dare certezza agli operatori è essenziale per accelerare gli investimenti e accompagnare le imprese nella transizione verde, ha commentato il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto, mentre  la viceministra Vannia Gava, a proposito del CSS, ha dichiarato che la misura, particolarmente attesa dal settore, riduce burocrazia e costi, contribuisce alla riduzione delle emissioni, promuove l’economia circolare e rafforza la competitività dell’industria italiana del cemento.

Inoltre il  disegno di legge  semplifica le autorizzazioni per il trasporto via mare di rifiuti, sia in acque nazionali che internazionali.

Nel suo recente libro “Waste Wars” ovvero  Guerre di rifiuti [1] il giornalista inglese Alexander Clapp spiega:  frontiere aperte per esportare rifiuti pericolosi incoraggiano le industrie a produrre sempre piu’ rifiuti tossici, e ad aggirare le norme che mirano a fermare la produzione di veleni (p 93)

E’ esattamente questo il risultato del disegno di legge. Favorire lo smaltimento attraverso l’ incenerimento nei cementifici consente di produrre sempre piu’ plastica, anziche’  disincentivarne l’ impiego.  Evidentemente, questo e’ l’intento del nostro orwelliano ministro  dell’ ambiente.

Il piano regionale dei rifiuti della nuova giunta umbra non prevede un inceneritore. Non ce n’e’ bisogno perche’ i due cementifici di  Gubbio possono assorbire ben piu’ della produzione regionale di rifiuti plastici. Infatti i cementifici ne importano regolarmente da altre regioni e altre nazioni. I due cementifici hanno anche il vantaggio di non essere regolamentati come inceneritori, possono cioe’ inquinare ben piu’ di un inceneritore. E il  controllo su cosa bruiciano e’ inesistente, perce’ l’ ARPA anche volendo non ha giurisdizione sui trasporti di rifiuti verso Gubbio. Manca cioe’ una autorita’ di controllo , e il nuovo decreto del ministro Pichetto scava ulteriormente in questo vuoto di potere.     Gubbio diventa sempre piu’ l’ anello sacrificale della catena dei rifiuti del centro Italia.

[1] Alexander Clapp, Waste Wars; Dirty deals, international rivalries and the scandalous afterlife of rubbish,   John Murray, London 2025