Articolo di Antioco Fois pubblicato su Green & Blue inserto de la Repubblica
Dopo le proteste di enti locali e associazioni ambientaliste, bloccati i progetti Maio Tech e Colacem, che riguardano la modifica di un impianto di trattamento rifiuti e di uno di produzione di cemento. Regione e Arpa “assicurano il costante monitoraggio del rispetto dei valori limite delle emissioni autorizzate”
Il tragitto del Css combustibile verso i forni dei cementifici di Gubbio si fa più lungo e complicato. Il Servizio sostenibilità ambientale della Regione Umbria ha deciso che il progetto del gigante del cemento Colacem – che vuole alimentare il ciclo produttivo con il combustibile solido secondario costituito da una frazione secca di rifiuti, in parziale sostituzione al coke di petrolio – dovrà passare per la strettoia amministrativa della Valutazione di impatto ambientale (Via), che servirà a pesare in via preventiva la qualità degli inquinanti e gli effetti su popolazione e territorio delle nuove emissioni.
Determinante sulla scelta di una procedura “aggravata” è stato il parere della Usl Umbria 1 che, contrariamente ad Arpa e agli stessi uffici della Regione, aveva osservato come l’utilizzo del Css combustibile “potrebbe determinare impatti significativi e negativi per l’ambiente e la salute umana” con la produzione “di ulteriori inquinanti in atmosfera come diossine, furiani, metalli pesanti, Ipa”.
Un parere che riporta alla casella di partenza il progetto mosso dall’esigenza dichiarata di Colacem di rimanere competitiva sul mercato, grazie al taglio delle emissioni di CO2 e dei costi sulle relative “quote”, ma largamente contestato dai comitati locali, da Wwf e Italia nostra e dall’amministrazione comunale della cittadina in provincia di Perugia. Le prospettive di risparmio energetico e minore produzione di anidride carbonica, a giudizio della Usl non hanno messo in secondo piano la necessità di chiarimenti su “importanti questioni di salute”. E al tavolo della conferenza istruttoria l’autorità sanitaria ha fatto presente un contesto territoriale già caratterizzato da “tratti epidemiologici gravati da particolare incidenza tumorale e di mortalità per il primo tratto aerodigestivo e digerente”.
Un quadro che necessita “del massimo approfondimento preventivo” e di “una stima dei rischi incrementali per la popolazione”, scrive ancora la Usl, anche in considerazione del fatto che il cementificio “in questione insiste in un’area già caratterizzata dalla presenza di altri impianti similari”. Vale a dire il cementificio Barbetti, che ha presentato un progetto “gemello”, in corso di valutazione, sul quale pendono analoghe valutazioni. La via del combustibile alternativo si preannuncia lunga e accidentata.
link all’articolo di Antioco Fois, pubblicato su Green &Blue inserto di La Repubblica, 12 maggio 2021: https://www.repubblica.it/green-and-blue/2021/05/12/news/emissioni_i_cementifici_contestati_saranno_sottoposti_a_valutazione_ambientale-300611935
IL PARERE DELLA REGIONE UMBRIA del 10/05/2021
“Il Servizio Sostenibilità ambientale, valutazioni e autorizzazioni ambientali della Regione Umbria con determinazioni adottate in data odierna, in corso di pubblicazione sul sito web istituzionale, ha concluso i procedimenti di Verifica di assoggettabilità a VIA (Valutazione d’impatto ambientale) dei progetti di modifica degli impianti in località Padule e in località Ghigiano di Gubbio, presentati dalla società Maio Tech e dalla società Colacem.
I progetti, inerenti rispettivamente la modifica di un impianto di trattamento rifiuti e la modifica di un impianto di produzione di cemento, pur avendo acquisito dai Servizi regionali interessati e da Arpa Umbria pareri di non assoggettabilità a VIA per la mancanza di impatti ambientali significativi e negativi, sono stati entrambi sottoposti a necessità di VIA per la miglior tutela dell’interesse pubblico.
Il Servizio regionale, dopo aver effettuato i necessari approfondimenti istruttori, ha ritenuto non superabile la richiesta dell’Autorità Sanitaria Locale di sottoporre i progetti a VIA in quanto meritevoli di ulteriori approfondimenti in ordine ai possibili effetti sulla salute della popolazione interessata.
Sulla base dei provvedimenti adottati, le due Società dovranno presentare una nuova istanza di procedura di autorizzazione unica regionale (PAUR) comprensiva di Valutazione di Impatto Ambientale. Fino all’esito favorevole di tale procedura le modifiche progettate non potranno essere realizzate e gli impianti esistenti dovranno essere gestiti nel rispetto delle Autorizzazioni Integrate Ambientali vigenti e del Piano di Monitoraggio e Controllo approvato.
Regione Umbria e Arpa assicurano, come sempre, il costante monitoraggio del rispetto dei valori limite delle emissioni autorizzate, per la tutela dell’ambiente e della salute delle popolazioni interessate, in particolare, della qualità dell’aria, con sistemi di monitoraggio in continuo (h24) conformi alle migliori tecniche disponibili.”