21 Gennaio 2022
La CIA Umbria esprime preoccupazione per il futuro delle aziende agricole e non solo, per le 50mila tonnellate l’anno di Combustibile solido secondario (Css), ottenuto dal trattamento dei rifiuti, che potrà essere bruciato come co-combustibile in ognuna delle due cementerie di Gubbio. Si unisce alla richiesta già avanzata dal sindaco di Gubbio alla Regione Umbria, di una necessaria e improrogabile Valutazione di impatto ambientale, nella convinzione che sia il modo corretto di procedere per tutelare le aziende agricole territoriali e per evitare il rischio di eventuali danni e ricadute negative non solo per le produzioni agricole locali, ma per l’intero settore agroalimentare, compreso il turismo.
CIA Umbria sul CSS nelle Cementerie di Gubbbbio:
SUBITO VALUTAZIONE DI IMPATTO AMBIENTALE PER METTERE AL SICURO LE AZIENDE AGRICOLE DEL TERRITORIO
SENZA DATI SCIENTIFICI, POTENZIALI RICADUTE NEGATIVE SUL TURISMO DELL’INTERA AREA
Perugia – La CIA Umbria esprime preoccupazione per il futuro delle aziende agricole e non solo, in vista della delicata situazione che sta emergendo a fronte delle 50mila tonnellate l’anno di Combustibile solido secondario (Css), ottenuto dal trattamento dei rifiuti, che potrà essere bruciato nelle cementerie di Gubbio sostituendo il combustibile fossile per la produzione di cemento. Mai come oggi abbiamo fiducia nella scienza, che può aiutarci con i dati empirici a fugare ogni dubbio e paura, contrastando eventuali fake news. Per questo motivo, ci uniamo alla richiesta già avanzata dal sindaco di Gubbio, Filippo Stirati, alla Regione Umbria, di una necessaria e improrogabile Valutazione di impatto ambientale, nella convinzione che sia il modo corretto di procedere per tutelare le aziende agricole territoriali. Tale Valutazione, supportata da dati scientifici, metterebbe al sicuro le realtà economiche territoriali dal rischio di eventuali danni e ricadute negative non solo per le produzioni agricole locali, ma per l’intero settore agroalimentare, compreso il turismo.
Siamo certi che l’Amministrazione comunale e la Regione siano consapevoli che nel bilancio di un intero territorio è necessario tenere conto delle potenziali ricadute negative su tutte le attività economiche, e non solo su quelle coinvolte direttamente nella lavorazione del Css. Come Cia Umbria rispettiamo il ruolo che le cementerie di Gubbio hanno rivestito nella storia dell’eugubino, creando nel tempo posti di lavoro, eppure riteniamo che la storia di questa parte dell’Umbria non sia stata costruita solo da un comparto, ma sia piuttosto un mosaico di arti, attività agricole e artigianali, che va dalla zootecnia al commercio, fino al turismo, unitamente alle due realtà industriali.
Per questo chiediamo che la Regione, prima di procedere con le pratiche autorizzative, dia la possibilità alle attività economiche del territorio di potersi fare scudo di un’urgente e non più rinviabile Valutazione di impatto ambientale, così da garantire ai potenziali fruitori che vogliono godersi tutto ciò che di unico Gubbio ha da offrire, dal paesaggio all’enogastronomia, che le condizioni di benessere e salubrità dell’intera area verranno mantenute, nonostante il Css. O meglio, che non peggioreranno rispetto alla situazione attuale.
Perugia, 21 gennaio 2022