SINTESI
- l’integrazione di una analisi ambientale con una analisi sanitaria e’ indispensabile per valutare il reale impatto dell’ incenerimento di rifiuti in un cementificio
- Nel 2023 il TAR del PIEMONTE ha stabilito che i dati sanitari relativi a una popolazione soggetta a rischi ambientali costituiscono informazione ambientale e, debitamente anonimizzati, devono essere resi di pubblico dominio
- la richiesta di una analisi di impatto sanitario da parte di cittadini e sindaci e’ legittima, va soddisfatta, e consentirebbe di escludere oppure confermare una relazione causale tra ricadute dei processi di incenerimento e condizioni di salute della popolazione
- purtroppo, assai spesso enti provinciali e regionali sono piu’ vicini alle cementerie che ai cittadini
OTTOBRE 2014
Italcementi Heidelberg richiede alla Provincia di Bergamo di poter bruciare fino a 110.000 tonnellate l’ anno di rifiuti CSS nel cementificio di Calusco D’ Adda. Nel 2015 presenta uno studio, realizzato dalla azienda stessa, dove sostiene l’ assenza di impatto ambientale significativo.
LUGLIO 2015
Le associazioni locali [1] raccolgono quasi 10.000 firme conto la trasformazione del cementificio di Calusco D’ Adda in un inceneritore di rifiuti. In seguito a preoccupanti relazioni di ATS Bergamo (Agenzia di Tutela della Salute) , richiedono uno studio epidemiologico: Il dottor Agostino Di Ciaula -membro di ISDE Italia, l’ Associazione dei medici per l’ambiente, proprio in virtù dei dati pubblicati dall’azienda, calcola che ogni anno, dai camini di Calusco, escono circa 15 chili di mercurio e 25 chili di arsenico.
AGOSTO 2018
Il Comitato LNA (Cittadini contro l’ incenerimento di rifiuti) e Rete Rifiuti Zero Lombardia -Merate [2] invitano i sindaci a effettuare uno studio epidemiologico. Lo studio non sara’ mai commissionato. Al suo posto viene svolto uno studio tossicologico, che misura la ricaduta di PM 2,5 sulle diverse zone del territorio. I comitati sostengono che lo studio presentato non consente in alcun modo di associare ai residenti la verosimile dose di inquinanti a cui sono sottoposti.[3] Inoltre non valuta l’ effetto cumulativo della presenza sul territorio di piu’ impianti di incenerimento .
La differenza tra i due approcci consiste in questo: un esame tossicologico misura la presenza di sostanze che potrebbero avere ripercussioni sulla salute. Una statistica epidemiologica invece misura la presenza di condizioni sanitarie che potrebbero essere dovute a quelle sostanze. Nel primo caso (tossicologico) si considerano cause possibili, nel secondo (epidemiologico) effetti certi.
Poiche’ lo studio tossicologico ha mappato le ricadute delle polveri sottili in modo georeferenziato, basterebbe ora segnare su quelle mappe la frequenza di condizioni sanitarie. L’ ATS della provincia di Bergamo sarebbe il soggetto adatto a svolgere lo studio, perche’ ha accesso a entrambe le serie di dati. Ma adducendo ragioni di tutela della privacy, comuni e ATS non hanno finora ritenuto opportuno muoversi.
Tuttavia il TAR del Piemonte con sentenza 00165 del 2023 ha stabilito che I dati relativi alle coorti di popolazione posti alla base di uno studio epidemiologico sugli effetti delle emissioni di una discarica di rifiuti costituiscono a pieno titolo informazione ambientale[4] e pertanto devono essere disponibili a cittadini che ne facciano richiesta. Questa sentenza e’ importante perche’ rimuovendo il pretesto della tutela della privacy rende disponibili i dati epidemiologici (adeguatamente anonimizzati) sulla salute dei cittadini. Se si sovrappone la mappa georeferenziata dei dati sulla salute (di cui ATS e USL dispongono) con la mappa della dispersione di sostanze nocive emessa dai camini dei cementifici (fornite dagli studi sulla dispersione delle PM), si ottiene una mappa delle relazioni di causa effetto tra emissioni e patologie.
AGOSTO 2022
La Provincia di Bergamo dichiara che la richiesta di Italcementi e’ Ambientalmente Compatibile. Tuttavia, onde dimostrare che non esistono effetti negativi sulla salute, la Provincia dovrebbe confrontare la mappa delle ricadute (dati ambientali) con la mappa delle patologie (dati sanitari), come spiegato sopra.
SETTEMBRE 2022
Italcementi presenta esclusivamente dati ambientali a sostegno della propria richiesta, inferendo -senza dimostrarlo- che il progetto non avra’ impatti per l’ ambiente o la salute.
GIUGNO 2023
I sindaci scrivono alla Provincia. Nella lettera, ribadiscono che le criticità già sollevate in sede di Valutazione d’Impatto Ambientale non dovrebbero essere trascurate nel procedimento di modifica dell’Autorizzazione Integrata Ambientale, evidenziano come lo stato ambientale e di salute, esistente sulla vasta area territoriale su cui andrebbe ad insistere il progetto proposto, è tale da giustificare studi di approfondimento e chiedono infine di poter partecipare in maniera piena ed effettiva (e non solo come uditori) alla prossima conferenza dei servizi.[5]
LUGLIO 2023
Dure assemblee pubbliche si sono svolte a Merate (22 giugno) e Sotto il Monte (29), per informare i cittadini.
I 5 comuni uniti da un protocollo di intesa (Imbersago, Paderno d’Adda, Robbiate, Solza e Verderio) hanno organizzato l’assemblea del 29 giugno, con una folta partecipazione di cittadini. Il comune di Solza ne ha pubblicato un breve resoconto[6]. In sintesi, dopo la chiusura della pratica di VIA i 5 comuni hanno depositato parere negativo alla risoluzione della Provincia di Bergamo, e procedono ora con le indagini per il rinnovo della Autorizzazione Integrata Ambientale o AIA.
I 5 comuni hanno incaricato un epidemiologo di livello nazionale, il Prof. Fabrizio Bianchi già direttore al CNR di Pisa, di valutare l’indagine presentata da Italcementi e stendere un parere ufficiale in merito. Il comune di Solza scrive:
La valutazione del Professor Bianchi ha ulteriormente ribadito le debolezze insite nell’indagine stessa già intraviste in sede di VIA: dalla non condivisibile metodologia di gestione dei dati, all’utilizzo di dati sanitari obsoleti (condizione obbligata dalla carenza di dati a livello locale), fino alla mancanza di considerazione dei recettori sensibili sul territorio (scuole, strutture sanitarie).
Da questa analisi è scaturito un parere ufficiale che abbiamo inviato in Provincia di Bergamo per essere depositato agli atti dell’AIA, a cui abbiamo ovviamente chiesto di partecipare.
Paradossalmente la Provincia di Bergamo ha ammesso i comuni alla procedura solamente in veste di “uditori”, pur essendo i sindaci i soggetti preposti alla tutela della salute pubblica. (…)
Anche i comitati cittadini La Nostra Aria e Rete Rifiuti Zero Lombardia, sempre presenti da anni con costanza e competenza, hanno relazionato sulla nostra situazione ambientale, evidenziando il pesante impatto dell’incenerimento dei rifiuti nel nostro territorio, con ben 5 inceneritori di rifiuti ed un cementificio nel giro di 20 km.
Portando ad esempio casi pratici ed analisi epidemiologiche accreditate, ci hanno reso note le oramai accertate conseguenze sanitarie derivanti dalla combustione di rifiuti su vasta scala.
Anche l’ assemblea cittadina di Merate il 23 giugno ha visto folta partecipazione di pubblico, raggiungendo conclusioni analoghe. [7] E’ stato sottolineato con rammarico che mentre i sindaci dei comuni e le forze politiche locali sono quasi sempre dalla parte dei cittadini, gli enti provinciali (Bergamo) e regionali (ARPA) sono favorevoli a soddisfare le richieste di Italcementi Holcim.
[1] Rete Rifiuti Zero Lombardia, La Nostra Aria, Aria Pulita Centro Adda.
[2] https://lecconotizie.com/politica/merate-politica/caso-italcementi-lettera-dei-sindaci-del-meratese-ad-ats-bergamo/
[3] https://primabergamo.it/attualita/litalcementi-a-calusco-vuole-bruciare-piu-plastiche-e-gomme-per-la-produzione/
[4] In base all’art. 2, comma 1 lett. a) del D.Lgs. n. 195/2005
di informazione ambientale.
[5] https://lecconotizie.com/politica/merate-politica/caso-italcementi-lettera-dei-sindaci-del-meratese-ad-ats-bergamo/
[6] https://www.facebook.com/comunedisolza/posts/pfbid0kErzFwkn3sKu7YUjqNyAqoLoTrRTZguHCHC3ueBRLqptdqrVWY2jXmzS9yXT9sKNl
[7] https://www.merateonline.it/notizie/127578/merate-in-tanti-alla-serata-per-parlare-di-italcementi-e-dei-amp-nbsp-rischi-la-salute-dei-cittadini-viene-prima-del-fatturato