comunicato dell’ Osservatoio di Borgogiglione: DISCARICHE E INCENERITORI IN UMBRIA

 

Dove sono i piani regionali per prevenire e ridurre la produzione dei rifiuti e i conferimenti in discarica?

Pensiero cattivo: se i rifiuti dell’Umbria calassero di molto, sarebbe la fine del progetto dell’inceneritore!

Ma l’inceneritore si vuole fare davvero? Da 15 anni si ripetono sempre gli stessi schemi…

 

 

Costi e volumi ballerini: inizialmente la Giunta regionale aveva previsto un impianto da 100milioni di euro per bruciare 130/140 mila t. di rifiuti indifferenziati, ora si parla addirittura di 190mila t. e non meno di 200milioni di spesa. Chi decide e a vantaggio di chi?

Secondo gli ultimi dati ufficiali i Rifiuti Urbani Residui dell’Umbria, al netto della Raccolta Differenziata, sono scesi a circa 140 mila t. Da dove arriveranno gli altri rifiuti da bruciare? Chi sopporterà il danno alla salute e all’ambiente di questo ecomostro?

Perché nessuno si prende la responsabilità di scegliere dove realizzarlo?
Quello che è certo (già in cantiere) è l’ampliamento delle discariche!

Nell’anno 2021 sono state scaricate nelle discariche regionali complessivamente 184 mila tonnellate comprese 13mila t. di Rifiuti Speciali (???). Le discariche ora sono definite strategiche per l’Umbria ma in campagna elettorale la Tesei diceva che erano l’ultima tra le possibili scelte nella gestione dei rifiuti… Perché non si interviene sull’efficienza del servizio e sui furbetti che se ne occupano?

A Borgogiglione nell’ultimo anno i conferimenti sono tornati ad aumentare notevolmente (oltre 50mila t.) ma quasi un terzo è costituito dagli scarti di raccolta e lavorazione della Differenziata,
e da Rifiuti Speciali provenienti anche da fuori Regione.

Eppure, l’ampliamento di questa discarica ci costerà 11 milioni di euro, senza considerare le spese milionarie già sostenute per la messa in sicurezza negli anni scorsi.

Non si può certo dire che l’attuale gestione regionale dei rifiuti sia risparmiosa! Ma con l’inceneritore i costi dei cittadini sono destinati a sicuro aumento. E almeno 2 discariche dovranno rimanere aperte, perché non tutto si può bruciare!

L’Osservatorio sottolinea la sfiducia dei cittadini determinata dalle risultanze dell’inchiesta “Spazzatura d’oro” e dalle molte testimonianze sulla malagestione dei rifiuti al processo tuttora in corso a Perugia.

Per questo, insiste a chiedere massima trasparenza e informazione sul monitoraggio ambientale e sanitario nell’area della discarica.