L’ ITALIA E’ IL PAESE DOVE IL PARTICOLATO UCCIDE DI PIU’, secondo la EUROPEAN ENVIRONMENTAL AGENCY

Nel nostro Paese 46.800 morti sono attribuibili all’esposizione al particolato sottile Pm2.5, responsabile di 415.400 anni di vita persi (701 ogni 100mila abitanti), a cui vanno aggiunti 11.300 morti per biossido di azoto (100.300 anni di vita persi, 169 anni ogni 100mila abitanti) e infine 5.100 morti per emissioni di ozono (46.700 anni di vita persi, 79 ogni 100mila abitanti). In tutto sono 63.200 vite spezzate a causa dell’inquinamento atmosferico solo nella nostra nazione.

 

Nel 2022, la Corte di giustizia Ue ha condannato il nostro Paese per non aver preso le dovute misure per limitare le emissioni di biossido di azoto (No2), che ogni anno portano a decine di migliaia di morti premature. Nella loro sentenza, i giudici hanno stabilito che in diverse zone dello Stivale, in particolare nella Pianura padana, le nostre autorità sono venute meno ai loro obblighi di protezione della salute della popolazione. E lo hanno fatto per diversi anni (la direttiva sulla qualità dell’aria è del 2008). Questo fa il pari con un’altra sentenza di condanna, risalente al 2020, stavolta per gli sforamenti nei valori limite delle Pm10 (la direttiva violata è la stessa). Nonostante le sentenze, però, Bruxelles non ha proposto sanzioni. Almeno finora.

 

L’articolo completo si puo’ leggere cliccando qui:

https://europa.today.it/ambiente/strage-inquinamento-italia-record-europeo-smog-morti.html

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