la pandemia silenziosa

Giovanni Vantaggi, medico per l’ambiente ISDE-Italia  racconta la scoperta e la denuncia degli effetti dell’ inquinamento sulla salute mentale, soprattutto dei giovani 

 

Dal 29 novembre al 1 dicembre 2007, in Arezzo, si svolse il congresso nazionale di ISDE (Medici per l’ambiente) sul tema ripreso da un articolo pubblicato nel 2006 da The Lancet, titolo: “PANDEMIA SILENZIOSA”.

Il congresso aveva lo scopo di commemorare il Prof Lorenzo Tomatis, promotore a Lione della sede europea della IARC (Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro) da lui diretta dal 1984 al 1993 e presidente del comitato scientifico di ISDE, fino al giorno del suo decesso (21 settembre 2007).

Il tema “Pandemia silenziosa” fu scelto perchè Tomatis da anni denunciava la messa a rischio dei cittadini e dei lavoratori, la cui salute era posta in pericolo, dall’ inquinamento prodotto dalle attività umane ed imprenditoriali, anche per il consenso di tanti, troppi politici e dalla “distrazione”  favorita, non sempre disinteressata, di certi scienziati.

Il prof Tomatis ha contribuito alle conoscenze sulla pericolosità (cancerogenicità) di numerose sostanze chimiche: l’amianto, il cadmio, i DDT, il tricloroetilene, il benzene. Il suo richiamo sempre costante, continuo ed accorato perché fosse sempre applicato il PRINCIPIO DI PRECAUZIONE, sancito dalla Conferenza sull’Ambiente e lo Sviluppo delle Nazioni Unite (Earth Summit) di Rio de Janeiro del 1992, principio fondamentale per la PREVENZIONE PRIMARIA (eliminare le cause che possono determinare una malattia) che era l’altro suo elemento imprescindibile.

Tomatis esprimeva puntualmente il suo pensiero ed il suo monito, in congressi, incontri pubblici e nei suoi scritti, dichiarando e denunciando:

“Nelle aree a rischio le attività potenzialmente pericolose vengono comunque permesse, dato che le regole della scienza tradizionale richiedono forti evidenze per individuare l’effetto dannoso. Questo conservatorismo scientifico è favorevole ai promotori di attività o tecnologie potenzialmente pericolose in quanto la ricerca non è in grado di produrre dati sufficienti a dimostrare il rischio. Invece (proprio per il principio di precauzione) quando esiste una forte incertezza circa i rischi e i benefici la decisione deve tendere più verso l’estremità della cautela per l’ambiente e la salute pubblica…”. L’interesse economico non deve mai prevalere sulla salvaguardia della salute e dell’ambiente di vita e di lavoro.

La denominazione di PANDEMIA SILENZIOSA, come anticipato, derivante da quell’articolo pubblicato nel novembre 2006 su “The Lancet”: Autori Grandjean pediatra della Harvard School of Pubblic Health e Landrigan epidemiologo del Mount Sinai School of Medicina di New York. L’articolo denunciava il problema che si stava assistendo ad una “PANDEMIA SILENZIOSA”, causata dai danni neuro-psichici che si stavano diffondendo, nell’indifferenza generale, in tutto il Nord del pianeta. Nell’articolo si affermava che all’origine del drammatico incremento di disturbi del neurosviluppo (in particolare dello spettro autistico) e di patologie neuropsichiatriche, c’erano le condizioni materno-fetali di “stress” persistenti, infiammazione/infezione cronica, esposizione a migliaia di molecole di sintesi, potenzialmente neuro-tossiche (pesticidi, metalli pesanti e perturbatori ormonali), sostanze ritrovate nella placenta, nel sangue del cordonale e nel latte materno.

Quello che era per i due autori una possibile causa, negli anni successivi, dati epidemiologici e tossicologici confermavano la tesi dei due autori, per cui queste sostanze, a cui si stanno sommando attualmente anche le micro e nanoplastiche ed i PFAS, sono andate accumulandosi tanto che già in un articolo pubblicato il 2 dicembre 2009 dalla rivista “AMERICAN SCIENTIFIC” (http://www.scientificamerican.com/article.cfm?id=newborn-babies-chemicals-exposure-bpa) è riportato uno studio basato sull’esame del sangue del cordone ombelicale dei neonati: in quei campioni erano state ritrovate ben 200 sostanze chimiche.

Le conclusioni dell’articolo di Grandjean e Landrigan del 2006 furono:

 “Solo poche sostanze, come il piombo e il mercurio sono controllate con lo scopo di proteggere i bambini. Le altre 200 sostanze che sono riconosciute come tossiche per il cervello umano non sono regolamentate per impedire effetti avversi nel feto o nel bambino piccolo”. Le sostanze chimiche industriali e quelle da processi produttivi sono responsabili di quella che gli autori avevano appunto definito come pandemia silenziosa in conseguenza del danno allo sviluppo cerebrale di milioni di bambini nel mondo e, definita SILENZIOSA, perché gli effetti subclinici delle sostanze chimiche individuali non appaiono nelle statistiche disponibili sulla salute. Per evidenziare il rischio subclinico per popolazioni vaste, gli autori facevano notare che praticamente tutti i bambini nati nei paesi industrializzati tra il 1960 ed il 1980, essendo stati esposti al piombo nel petrolio, può avere causato l’incremento del numero di persone con punteggi di quoziente intellettivo ridotto, per cui calcolavano che i costi economici dell’avvelenamento da piombo nei bambini americani sarebbe stato ogni anno, di 43 miliardi di dollari e quelli per la tossicità del metilmercurio di 8,7 miliardi di dollari.

Venendo all’oggi, quali conseguenze si avranno per l’inquinamento da PFAS (sostanze perfluoroalchiliche) che hanno non solo inquinato una delle più grandi falde acquifere d’Europa tra le province di Verona-Vicenza-Padova, ma un nuovo rapporto dell’Ufficio europeo dell’ambiente (set 2025) mostra che la maggior parte dei campioni di pesce analizzati tra il 2009 e il 2023 nei pesci provenienti da Austria, Francia, Germania, Italia, Polonia, Spagna e Svezia, conteneva livelli pericolosi di PFAS:  limite superato nel 9,3% dei campioni italiani, nel 40% dei casi in Svezia e Austria (https://www.lanuovaecologia.it/pfas-contaminazione-acque-pesci-europa-rapporto-eeb/).  Così le micro e nanoplastiche che oltre ad essere state ritrovate nel liquido spermatico con conseguenze sulla fertilità, in un’ulteriore recente ricerca pubblicata sul British Medical Journal (marzo 2025) si dichiara che è stato osservato come le micro-nanoplastiche si accumulano nel cervello più rapidamente che in altri organi, confermando che esse possono agire su fattori di rischio comuni all’epilessia: ictus, demenza, tumori cerebrali e malformazioni corticali nei bambini e studi sperimentali documentano effetti teratogeni e neuroinfiammatori.

https://www.bmj.com/content/388/bmj.r71/rr-1

Ecco allora che l’opera (incisione de 1797) dell’artista Francisco Goya: “Il sonno della ragione genera mostri”,  opera fatta per criticare i vizi, le superstizioni e l’ignoranza della società spagnola, la possiamo adottare per denunciare come le attività umane che non tengono conto nè del principio di precauzione né del cardine di una sanità basata sulla prevenzione primaria, ci porta,  inesorabilmente e dolorosamente, verso una PANDEMIA SILENZIOSA le cui conseguenze sono e saranno, purtroppo, sempre più catastrofiche per le generazioni attuali e future.

 

Giovanni Vantaggi, medico per l’ambiente ISDE-Italia                                          10 settembre 2025