Le grandi aziende petrolifere sapevano già nel 1954 che i combustibili fossili possono causare una crisi climatica

“Il riscaldamento globale non e’ una disgrazia, e’ un crimine”  (Center for Climate Integrity)  

 

Le grandi compagnie petrolifere erano consapevoli  dei pericoli climatici causati dai combustibili fossili già nel 1954, secondo nuove prove che potrebbero rafforzare gli sforzi per ritenere l’industria dei combustibili fossili responsabile in tribunale. I documenti portati alla luce, citati per la prima volta da DeSmog, [1]  dimostrano che l’industria del petrolio e del gas sapeva che l’inquinamento prodotto dai suoi prodotti avrebbe potuto causare una crisi climatica.

LA VICENDA

In seguito alla preoccupazione dell’opinione pubblica per lo smog che ricopriva Los Angeles negli anni ’40 e ’50, la Western States Petroleum Association (WSPA) – allora nota come Western Oil and Gas Association[2] – creò e finanziò un gruppo di facciata per la ricerca chiamato Air Pollution Foundation, che a sua volta finanziò uno studio del Caltech [3]sulle fonti di inquinamento atmosferico di Los Angeles. Il finanziamento di 1,3 milioni di dollari – equivalenti a circa 14 milioni di dollari nel 2024 – proveniva dai membri della WSPA, tra cui la Shell e le compagnie del gas in seguito acquistate o fuse con ExxonMobil, BP, Chevron, Sunoco e ConocoPhillips.

Lo studio del Caltech del 1954 ha stabilito che “la variazione della concentrazione di CO2 nell’atmosfera in riferimento al clima” potrebbe “in ultima analisi, rivelarsi di notevole importanza per la civiltà”, citando carbone, petrolio e gas come fonti di CO2. Il WSPA e i suoi membri furono formalmente avvisati dei risultati dello studio nel marzo 1955, come dimostrano i documenti d’archivio.

In un primo momento, la Air Pollution Foundation sembrò ascoltare l’avvertimento dello studio; il presidente della fondazione si schierò a favore dei controlli sull’inquinamento delle raffinerie di petrolio e testimoniò a favore di una ricerca sull’inquinamento finanziata dallo Stato al Senato della California. Tuttavia, in un verbale di riunione dell’aprile 1955, i membri del WSPA ammonirono il presidente della fondazione, dicendogli che stava attirando troppa “attenzione” sul ruolo dei combustibili fossili nell’inquinamento climatico, che la ricerca della fondazione avrebbe dovuto essere più “protettiva” nei confronti dell’industria petrolifera e che il WSPA “non voleva che la Fondazione si occupasse dei gas di scarico delle raffinerie”.

LA DISINFORMAZIONE

In seguito, la Air Pollution Foundation e la WSPA – insieme ai suoi membri – hanno pubblicamente minimizzato i danni dei combustibili fossili come parte della decennale campagna di disinformazione climatica dell’industria. In rapporti successivi, la fondazione ha descritto le emissioni di CO2 come “innocue” e, nel 1958, un dirigente della Shell, membro del WSPA, ha descritto la CO2 come “innocua” durante una conferenza nazionale sull’inquinamento atmosferico.

Se da un lato queste nuove prove stabiliscono una data di inizio anticipata per la campagna di inganno delle compagnie petrolifere, dall’altro svelano un comportamento  più e più volte tenuto dai produttori di petrolio e di plastica. L’industria dei combustibili fossili ha speso milioni per conoscere il ruolo dei propri prodotti nella crisi climatica e ha speso altri milioni per nascondere queste informazioni e mentire al pubblico per proteggere l’industria e i suoi enormi profitti.

COME IL TABACCO

L’industria dei combustibili fossili è spesso considerata come se avesse seguito le orme dell’industria del tabacco per negare la scienza e bloccare la regolamentazione“, ha dichiarato al quotidiano Britannico The Guardian l’esperto di disinformazione climatica Geoffrey Supran. “Ma questi documenti suggeriscono che le grandi compagnie petrolifere hanno condotto campagne pubblicitarie per sminuire i pericoli dei loro prodotti proprio come le grandi compagnie del tabacco, a partire dall’inquinamento dell’aria all’inizio della metà degli anni Cinquanta”. La contea di Multnomah, in Oregon, ha nominato il WSPA come imputato nella causa in corso contro le compagnie petrolifere per aver alimentato la mortale cupola di calore del 2021 nel nord-ovest del Pacifico. Questa nuova prova solleva la possibilità che la WSPA venga citata in altre cause, come quelle intentate in California, dove la WSPA ha la sua sede centrale.

 

Questo articoo e’ stato pbblicato qui  https://climateintegrity.org/news/view/big-oil-knew-as-early-as-1954 , il 13 novembre 2024 ed e’ stato Tradotto con DEEPL

NOTE

[1] https://www.desmog.com/2024/11/12/revealed-big-oil-told-70-years-ago-that-fossil-fuel-emissions-could-impact-civilization/

[2] WSPA e’ l’ associazione delle aziende produttrici di petrolio dell’ Ovest degli USA

[3] Caltech, o California Institute of Technology , a Pasadena,  e’ una delle tre piu’ prestgiose universita’ della California, insieme a UC Berkeley e Stanford